A OFENA SI PROVA A FAR RIVIVERE PALAZZO MOSCARDELLI, UNIVERSITA’ ITALIANA E USA PER UN AMBIZIOSO PROGETTO

29 Giugno 2016 15:55

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Prende sempre più corpo, ad Ofena (L'Aquila), l’idea visionaria della cui realizzazione è promotore e responsabile l'immobiliarista Sergio Adriani, di far rivivere l’antico palazzo Moscardelli per farne la sede e il cuore di una serie di iniziative alla quale concorrono anche prestigiose università degli Stati Uniti d’America, oltre che l’Ateneo aquilano.

Lo scorso fine settimana la prof.ssa Angela Lombardi e la ricercatrice arch. Elsa Gabriela De Leon Trevino dell'Utsa, College di Architettura dell’Università del Texas San Antonio, rettore John D. Murphy, la docente della cattedra di Storia dell’Architettura della Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura dell’Aquila, arch. Patrizia Montuori, l’arch. della Sovrintendenza dell’Aquila, Valerio Piovanello, l’arch. Lara Eusanio e Adriani, curatore del museo Palazzo Moscardelli di Ofena, si sono incontrati nel paese della Valle del Tirino per un meticoloso sopralluogo, propedeutico all’inizio dello stage di metà luglio (10-11-12 Luglio 2016) dove si svilupperanno i primi studi e ricerche da parte delle università italiana e americana.





La ricognizione, che si è protratta fino a sera, oltre che analizzare l’architettura, la distribuzione degli interni dell’immobile monumentale, si è soffermata sull’obiettivo della qualità che coincide con quello della vivibilità, relativamente alla salubrità dell’aria ed alla luminosità dei singoli ambienti.

Ovviamente, la ricerca si avvarrà di tutti i moderni strumenti della tecnologia e della robotica.

In questa ricognizione si prevede il coinvolgimento, se necessario, di agenzie e società specializzate nella gestione del territorio, al fine di giungere a conclusioni di alta qualità scientifica.





Naturalmente, interlocutori privilegiati saranno le autorità di Ofena, che saranno le prime beneficiarie delle opportunità offerte da questa e da altre iniziative collegate, capaci di creare nuova attenzione e attrazione per le aree dell’Abruzzo interno.

Una svolta, questa, che oltre a riscoprire il fascino di un antico e monumentale palazzo, potrà creare possibilità di sviluppo economico, occupazionale e di valorizzazione delle attrattive turistiche, eno-gastronomiche e artigianali dell’antico territorio delle terre medicee, che coincide, in larga parte, con il bacino del Gran Sasso e le prossimità della Maiella e del sistema dei Parchi.

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