PESCARA – “Se parli fai una brutta fine”. Questa l’intimidazione shock che terrorizza i cittadini degli alloggi popolari di via Rigopiano a Pescara. Le case di proprietà dell’Ater di Pescara sono finite più volte al centro delle cronache per la criminalità, lo spaccio e la delinquenza in aumento nella zona: nel quartiere su 80 appartamenti, solo 27 famiglie sarebber regolari, il resto delle case sarebbero occupate abusivamente.
La denuncia del Movimento 5 stelle di questa condizione “da quartiere malavitoso” arriva nel giorno in cui la questione è riesplosa anche nella politica regionale, con la protesta dei residenti degli alloggi davanti alla sede della Regione Abruzzo.
Il comitato dei cittadini chiede una maggiore sicurezza soprattutto nei quartieri periferici della città, una ristrutturazione degli appartamenti “fatiscenti da anni”, più controlli da parte delle forze dell’ordine e un’azione forte della Regione contro gli occupanti abusivi, “criminali e pluripregiudicati dediti a spaccio, furti e vessazioni di ogni genere”.
I manifestanti hanno avuto un incontro con Enzo Del Vecchio, segretario particolare del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che ha illustrato loro i risultati emersi durante la riunione promossa sul tema dal Prefetto di Pescara lo scorso 23 maggio.
Il confronto, fa sapere lo staff di D'Alfonso in una nota, “ha avuto lo scopo di poter fornire ogni utile informazione rispetto alle aspettative del comitato stesso e di stabilire il prossimo incontro”, fissato per il primo giugno alle 13.
A supportare il comitato dei cittadini nella battaglia due esponenti del Movimento 5 stelle, l’onorevole Gianluca Vacca e il consigliere regionale Domenico Pettinari, vice presidente della commissione sicurezza sociale.
“In via Rigopiano a Pescara la vita è diventata impossibile – hanno spiegato i due pentastellati – A farne le spese i cittadini onesti che abitano le case popolari. I residenti non ce la fanno più e dopo una serie di denunce si costituiscono in comitato per chiedere aiuto. Abbiamo chiesto più volte lo sfratto degli occupanti abusivi, che utilizzano le abitazioni per delinquere”. I cittadini, infatti, sono scesi più volte in piazza in nome della lotta alla criminalità e all’illegalità, che “imperversa nella zona”.
Secondo quanto denunciato nel febbraio scorso, “su 80 appartamenti, solo 27 famiglie sono regolari. Per il resto, sono case occupate abusivamente oppure sono vuote e inutilizzate. Ed è la cosa più grave”, aveva denunciato Pettinari in quell’occasione.
“Chiediamo all’Ater di riassegnare gli appartamenti, che altrimenti sono facile preda di chi dorme per strada. Sono abitazioni che andrebbero rimesse a norma, risistemate, consentendo anche di far risparmiare agli enti i soldi che pagano per ospitare le famiglie negli alberghi. Così non possiamo più andare avanti”.
Del Vecchio, dopo aver ascoltato le istanze dei cittadini, ha precisato la posizione della Regione sull'argomento, in ordine all'indirizzo di garantire le risorse necessarie per l'esecuzione degli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente; con l'obiettivo, però, di evitare di far nascere un “mercato parallelo degli sgomberi”, come definito da D'Alfonso in più occasioni.
Sullo sfratto degli abusivi il presidente ha fatto sapere che “abbiamo fatto una riunione in Prefettura, determinando una richiesta di aiuto alle forze dell'ordine. Ogni liberazione di un alloggio – sottolinea D’Alfonso – costa 15mila euro. Ho chiesto di evitare che i cento alloggi occupati producano un'economia parallela. Ho paura che un milione e mezzo di euro all'anno siano tanti, per cui si sta studiando un intervento adeguato da parte delle forze dell'ordine, rispetto alle quali ho piena fiducia. Ho mandato Del Vecchio che è stato vicesindaco di Pescara e conosce sia la dimensione politica che amministrativa. Se la dimensione è rinveniente poi mi ci dedicherò anche io. A Pescara abbiamo assegnato qualcosa come 16 milioni di euro per quanto riguarda lavori realistici per l'edilizia popolare. Dobbiamo continuare a lavorare, sapendo che le risorse hanno limitatezza. Ho posto un problema anche a livello nazionale per quanto riguarda l'edilizia popolare”.
Una risposta che per i penstastellati “suona come una presa in giro, perché dopo quattro anni la Regione propone di scrivere una lettera per sapere se ci sono i fondi. Come se il presidente si scrivesse una lettera da solo per chiedere se ci sono i soldi per intervenire nelle periferie. Eppure gli step sono tutt'altro che complicati. La legge regionale 96/96 non viene applicata e la nostra proposta La legalità è di casa, che abbiamo portato sul tavolo regionale a tutela delle periferie, è rimasta inascoltata. E mentre la Regione aspetta i cittadini hanno paura e vivono costantemente nel terrore che dalle parole le minacce diventino fatti”, hanno incalzato Pettinari e Vacca.
“Dalle promesse vane che la segreteria di presidenza ci ha fatto negli scorsi incontri, nessuno ha mosso un dito e dal Presidente di Regione D’Alfonso che non ci ha nemmeno ricevuto dimostrando indifferenza e distanza. Anzi, la beffa vuole che nei giorni scorsi il comune di Pescara abbia vantato sui media uno stanziamento di 18 milioni destinati alle periferie. In questi 18 milioni nessuna voce dedicata al contrasto dell’abusivismo e alla sicurezza , si parla solo di manto stradale e risanamento di qualche parco. Tutti interventi ben visibili ai cittadini di Pescara, ma che nulla portano alla qualità della vita di chi quei quartieri li vive. Una mala gestio politica in ogni grado istituzionale che rende vani anche gli interventi delle forze dell’ordine, che fin ora, però, si sono limitati a blitz isolati, ma da cui non è scaturito nessuno sfratto effettivo”, hanno aggiunto.
“Criminali e pluripregiudicati – hanno spiegato i pentastellati – minacciano con violenze e angherie i residenti. C'è stata perfino una minaccia di violenza sessuale, cose veramente gravi. I cittadini hanno paura, anche alla luce di un accoltellamento nei giorni scorsi. Siamo stanchi di tornare qui e chiedere al presidente di stanziare delle briciole. Con soli 100 mila euro si potrebbero già fare decine di sfratti di abusivi. Per l'ennesima volta non siamo stati ricevuti, non ci ha dato nessuna rassicurazione. Se n'è uscito con una letterina in cui dice che vedrà se si possono trovare le risorse, quando al presidente basterebbe andare in commissione Bilancio e far fare una variazione. Questi fondi non si trovano da anni”.
Domenico Pettinari e Gianluca Vacca hanno concluso ribadendo gli interventi prioritari a tutela della sicurezza dei cittadini: “Sfratto immediato degli occupanti senza diritto che delinquono all’interno delle case popolari; installazione telecamere di video sorveglianza; posto fisso di polizia. In seguito, l’approvazione della legge e del pacchetto La legalità e di Casa che abbiamo presentato in consiglio regionale”.
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