”RUBLY, RUBACUORI”: IMMAGINE STREET ART A PESCARA CON SALVINI IN SPIAGGIA CHE GIOCA CON SOLDI RUSSI

20 Luglio 2019 12:05

Pescara - Cronaca

PESCARA – La street art sbarca a Pescara, con un’opera della nota street artist milanese, Cristina Donati Meyer.

“Rubly rubacuori”, s’intitola, l’opera, affissa su un muro in pieno centro a Pescara (Via Siena, angolo Via Firenze), dove l’artista si trova in trasferta.

Il murale rappresenta un Matteo Salvini bambino che gioca in spiaggia, con una ruspetta e tanti rubli russi (circa 60 milioni, elargiti da Putin, tramite Savoini ed altri emissari leghisti putiniani). 

Sullo sfondo, in mare, un barcone e gente che affoga.

Il titolo “Rubly , rubacuori”, fa la parodia berlusconiana di Ruby, tramutata in “Rubli”, che ruba il cuore (e il consenso) degli italiani, con i rubli russi degli oligarchi ex sovietici.

Sullo sfondo, la “quinta” del consenso del leader leghista: ovvero le navi con i migranti e gli stessi che affogano nel Mediterraneo.

Il capo del Viminale, nelle vesti di un bimbo sghignazziante e sornione, gioca sulla spiaggia, mentre gli italiani affogano nella crisi economica e i migranti/profughi affogano nel Mare “Mostrum”.

Il ministro dell’Interno gioca la propria perenne campagna elettorale disumana sulla pelle di una manciata di naufraghi e lancia accuse folli alla magistratura, mentre intasca milioni di rubli da oligarchi russi, per il sostegno offerto alla Russia di Putin, contro le sanzioni e per la guerra nel Donbass.

“Ogni giorno che leggo le uscite del ministro dell’Interno”, spiega l’artista e attivista, “me lo immagino proprio così, come un bimbo viziato e capriccioso, con deliri di onnipotenza, intento a giocare con ruspe, fondi russi, esseri umani, naufraghi, migranti, oppure a twittare compulsivamente”.

L’artista, alcuni mesi orsono, a Milano, aveva rappresentato Salvini come un bimbo che gioca con lo smart phone con su la scritta “Hate”. Il titolo delle opere, apparse in diverse zone del caèpoluogo lombardo, era “Selfini”, a causa dell’abuso dei social da parte del Ministro.

Nei mesi scorsi, Cristina Donati Meyer, aveva realizzato diverse performance a tinte forti, tra le quali:

Il giorno dopo le elezioni di medio termine negli Usa, l’opera pittorica affissa su un muro lungo i Navigli a Milano, rappresentava Trump che bacia una Frida Kahlo, la grande artista-icona messicana (visibilmente schifata);

“Una pisciata vi seppellirà” che reinterpreta il motto anarchico “Una risata vi seppellirà” (o più precisamente “la fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!”), per accogliere il “Decreto Salvini”.





L’opera rappresentava il ministro degli Interni, Matteo Salvini, nelle vesti di un gerarca littorio, al quale due bambini orinano irrispettosi sugli stivaloni marziali

“Sogno di un ministro in una notte di mezza estate”, raffigurante Saviano dietro le sbarre e affissa sotto la casa milanese di Salvini;

un Salvini Robocop sotto la Prefettura di Milano e un'opera con due bambini nei campi di sterminio nazista sotto la sede della Lega in Via Bellerio, per contestare le politiche xenofobe del ministro degli Interni, mentre sempre sul Naviglio Grande era apparsa la “Madonna dei migranti”, ennesima opera sul tema;

“Il bacio tra Putin e Trump” esposta all’ingresso del Consolato Usa di Milano.

Nel corso dell’incontro presso la Prefettura di Milano tra il ministro Salvini e l’oligarca xenofobo ungherese, Orban, l’artista aveva affisso in piazza San Babila l’opera “Europa”, raffigurante una madre che allatta attraverso la rete di separazione il figlio piccolo rimasto dall’altra parte con il padre, nell’Ungheria di Orban.

Al “Bosco della droga” di Rogoredo, ai primi di dicembre, l’artista affisse l’opera “La Pietà di Rogoredo”, opera che reinterpreta la “Pietà” di Michelangelo, con un tossicodipendente nei panni di Gesù e l’Italia al posto della Madonna. Il tossicodipendente/Gesù ha una siringa infilata nel braccio, un laccio emostatico e un cagnolino ai piedi.

Lo scorso dicembre, in prossimità delle feste natalizie, l’artivista ha affisso in piazza San Babila, all’incrocio delle vie fulcro dello shopping di lusso l’opera “Natale 2018, sfratto alla Sacra Famiglia”, rappresentante una famiglia di profughi siriani in una capanna.

A gennaio 2019 Cristina Donati Meyer, ha esposto in Darsena l’opera “Clandestini”, in seguito affissa lungo il Naviglio Grande. L’opera raffigura un barcone alla deriva con migranti africani e migranti “d’eccezione”: come Sigmund Freud, Isabel Allende, Rodolfo Valentino, Lady Gaga, Albert Einstein, Madonna; tutte e tutti migranti che, partiti o fuggiti dai propri Paesi per cause diverse, hanno offerto al mondo contributi significativi nel campo dell’arte, della scienza, della cultura.

Nella notte di giovedi 10 gennaio 2019, l’artivista Cristina Donati Meyer ha affisso all’ingresso del MUDEC, in Via Tortona a Milano, l’opera “Il ratto di Banksy, la privatizzazione dell’arte pubblica”, raffigurante la Banda Bassotti (al posto dei numeri sul petto la scritta “Mudec” e “Collezionisti”) che ruba un’opera di Banksy.

Il 16 gennaio Donati Meyer ha allestito a Milano, in piazza San Babila, una delle sue provocatorie opere d’arte: “Tampon Tax”, un busto di donna immersa in un lago di sangue rosso fiammante. Intorno al busto, sparsi sull’asfalto, tamponi femminili. L’”Artentato” intendeva contestare l’IVA al 22% sugli assorbenti femminili, come se le mestruazioni rappresentassero un “bene di lusso”.

Sempre a gennaio 2019, diversi ministri “Selfini” (Salvini nei panni di un neonato, con cellulare in mano su cui campeggia la scritta “Hate”), appaiono in punti strategici della città. L’opera intende additare l’abuso dei (a) Social da parte della politica e del Ministro degli Interni in particolare, il quale ad ogni ora twitta e posta su ogni argomento e sui propri pasti, mentre 100 persone stanno annegando nel Mediterraneo

“A Vucciria, il mercato dell’arte”.

L’opera, contestazione della mercificazione del’arte, è una rivisitazione del famoso quadro di Renato Guttuso “A Vucciria” (il mercato più popolare di Palermo), con le insegne della Fiera “Affordable Art Fair” che si è svolto a Milano a fine gennaio 2019.

L’ultima opera, in ordine di tempo (febbraio 2019) è costituita da due Madonnine con la maschera anti gas, dal titolo “Milano soffoca” ed è stata affissa sul muro di un ponte in Ripa di Porta Ticinese.





“Le primarie fantasma”. Marzo 2019 ha visto spuntare da un muro sul Naviglio Grande, tre fantasmi, avvolti nei loro lenzuoli con le facce di Giachetti, Zingaretti e Martina. Uno dei tre “fantasmi” sembrava avere aneliti di vita: è quello diventato segretario.

L’otto marzo 2019 appaiono sui muri di diversi quartieri milanesi 6 opere in onore di Donne ribelli. E’ “Lotta marzo” celebrato dall’artista.

In occasione delle mobilitazioni per il clima e per il futuro, nel marzo 2019, Donati Meyer, realizza tre opere, delle quali una con il Duomo di Milano immerso in un mare tempestoso e la Torre Velasca in pieno deserto. Le opere si intitolano “Se Milano avesse il Mare” e “Deserto Meneghino”. La terza opera, “Greta-Gulliver”, rappresenta Greta Thunberg, nelle vesti di Gulliver, trattenuta e circondata da tanti lillipuziani inquinatori.

“Mezzogiorno di fuoco” è l’opera, affissa a fine marzo 2019 sui Navigli a Milano, che rappresenta lo scontro quotidiano tra i due vice premier italiani, Salvini e Di Maio, dipinti mentre si puntano in faccia due pistole – smart phone.

In occasione del “Congresso mondiale delle famiglie”, svoltosi a Verona il 31 marzo 2019, l’artista ha affisso su diversi muri di Milano tre opere che proponevano la rivisitazione dell’iconografia del “Congresso” di Verona, con i manifesti della Germania nazista, nei quali si esalta la famiglia ariana e patriarcale.

Il 9 aprile Cristina Donati Meyer, ha voluto contestare e abbellire l’opera della “donna poltrona” di Gaetano Pesce installata in Piazza Duomo a Milano per la settimana del design, con del sangue rosso intenso in mezzo alle gambe della “donna mobile”, una sorta di mestruazioni per riportare alla realtà l’artista che concepisce la donna solo come oggetto di arredo.

Ad aprile, in occasione della “Design week” e del “Salone del mobile”, per contestare il furto di ulivi che avviene soprattutto in Puglia, l’artista ha affisso sugli enormi vasi di plexiglass contenenti 16 ulivi secolari, tra la “Rinascente” e il Duomo di Milano, l’opera “Il cimitero degli ulivi” e ha poi sparso vernice verde sul mini finto vialetto alberato.

“Il silenzio degli innocenti”, rappresentante un agnellino lattante contro cui sono esplosi colpi di pistola, opera – provocazione in occasione del macello pasquale di agnelli e capretti, è stata affissa in largo Cairoli a Milano ad aprile 2019.

A maggio è la volta di “Slaveroo, festa dello schiavismo, con un chiaro riferimento al noto brand delle consegne di cibo a domicilio. L’opera appresenta un ciclista con il sacco d’ordinanza sulle spalle, la cui catena della bicicletta si trasforma in catena schiavista che cinge il collo del “rider”. Nei pressi viene affisso anche “Ammazon, il pacco ai lavoratori!” e richiama ai metodi di lavoro vigenti nella grande azienda, dove i lavoratori sono solo numeri.

Il 9 maggio l’opera che rappresenta Salvini intento a picchiare il collega Di Maio con un manganello della Polizia s’intitola “Stato di Polizia”.

Sempre a maggio del 2019, appare a Milano “Benvenuto Capitano…Schettino”. L’opera rappresenta il ministro vestito da marinaretto, alla guida della nave Italia, che sta conducendo dritta sugli scogli, proprio come fece l’ineffabile Capitan Schettino. Contestualmente, viene affissa “Liberticida”, opera che raffigura una mano che spruzza insetticida-liberticida su persone e manifestanti, i quali cadono come mosche.

A fine maggio 2019, a Milano vengono affisse due opere: la prima si intitola “Italianic”, con riferimento al “Titanic” che affonda, mentre i due vice premier, Salvini e Di Maio si salvano su una scialuppa. La seconda è “Cuore Immacolato arruolato” e rappresenta una Madonna che si vede arruolata nella campagna elettorale perenne di Salvini.

A giugno 2019, all’ingresso del boschetto della droga di Rogoredo, appare “Drogoredo”, l’opera “La bella addormentata nel boschetto della droga”, che rappresenta, Aurora, protagonista della fiaba Disney“addormentata” per terra, rose e siringa in mano, circondata da agenti della Polizia che la contemplano. A  fine giugno 2019 va in scena “Fratelli coltelli” (Caino ammazzò Abele e così nacque la fratellanza – Trilussa), affissa su un ponte sui Navigli, all’angolo tra via Casale e Ripa di Porta Ticinese. L’opera rappresenta i due esponenti pentastellati, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista che si abbracciano, ognuno tenendo ben saldo in mano un coltello nascosto dietro la schiena. Ai primi di luglio 2019, a Trieste, nel centro cittadino, appaiono gli “AnarCat”, i “più gattini meno Salvini”, già apparsi in molte zone di Milano. Gli “AnarCat” sono delle opere che rappresentano gatti intenti a violare leggi, norme e codici imposti da ottusi burocrati

 

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