PESCARA: FILOVIA TORNA AL VIA, DEL VECCHIO: ”FERMARE LAVORI”

6 Novembre 2014 08:02

Pescara - Cronaca

PESCARA –  Il comitato per la Via, la Valutazione di impatto ambientale delle opere pubbliche della Regione si occuperà domani del contestato progetto della filovia di Pescara.

L’appuntamento segue quello del 2008, quando il comitato decise che una Via non occorresse per l'opera in corso, e quello del 2012, in cui prescrisse

“Dopo le tante voci che sono circolate in questi giorni sui lavori della filovia – scrive in una nota il vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio –  è emerso in maniera indiscutibile che il progetto del Filò, non è rappresentato solo dal lotto Montesilvano-Pescara, ma anche da altri lotti che collegano Pescara con l'aeroporto e Francavilla. Una condizione, questa, che di fatto mette totalmente in discussione la procedura di screening di Via, in corso di predisposizione sul primo lotto da parte del competente Comitato regionale, ma dallo stesso successivamente sospesa.

Una “scoperta” che oggi, invece – prosegue il vicesindaco – diventa il punto nevralgico dell'intera infrastruttura, in quanto il comitato di Via stesso in data 1 settembre 2013 con giudizio n. 2275 aveva posto come indispensabile, proprio nell'eventualità che i lotti fossero più di uno, che doveva essere valutato il “cumulo” degli effetti prodotto dai diversi lotti, sottoponendo quindi alla procedura di VIA l'intera infrastruttura”.





“Tale assunto è stato ribadito dall'Ufficio regionale di Valutazione ambientale con nota del 22 ottobre scorso, con cui si invita la Gtm a sospendere la conferenza di servizi già convocata e rinviare il tutto all'esito delle valutazioni che il Comitato di Via avrebbe assunto il prossimo 6 novembre, ovvero domani.

 Ci troviamo di fronte alla solita incertezza di una politica che non ha voluto mai decidere prima di ogni iniziativa e che oggi, anche in questo caso, rischia di produrre effetti pesanti sia per i lavori fatti, sia per quelli che si dovrebbero ancora fare. In virtù della confusione che si è generata, abbiamo ritenuto di dover richiedere al Comitato di VIA di sospendere tutte le attività in essere che la società di trasporto pubblico Gtm sta portando avanti sulla strada parco, fin quando non sarà stata fatta chiarezza sul percorso, sulle modalità e sugli effetti che questa infrastruttura porta con sé”.

Accoglie con favore la notizia l'esponente di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo.

“Il fatto che il Comitato Via regionale torni a occuparsi nella seduta di domani della vicenda della filovia conferma quanto abbiamo sostenuto al momento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale nel luglio scorso alla quale erano seguite le diffide inviate da residenti e ambientalisti allo stesso Comitato: il comitato Via si è reso responsabile, sotto la presidenza del direttore Antonio Sorgi, di una serie di pronunciamenti la cui irregolarità è stata evidenziata non solo da noi ambientalisti ma dai periti incaricati dalla Procura di Pescara e dalla stessa Unione Europea”.





“In quella sentenza il Tar respingeva ricorsi dei cittadini e del Wwf ma lo faceva mettendo in risalto il pasticcio surreale che caratterizza questo appalto milionario: in sintesi il tribunale amministrativo sentenziava che mancava un 'provvedimento espresso concludente' da annullare in quanto 'le opere devono completare iter procedimentale che indica come passaggio lo screening per la Via'.

Infatti, come ampiamente chiarito dal Tar, dai periti della Procura e la stessa Unione Europea, l'opera si è andata realizzando senza prima essere stata sottoposta alla preliminare valutazione ambientale e il procedimento di screening di Via è stato avviato per intervento dell'Unione Europea (grazie a un esposto del Wwf!) quando i lavori erano già in corso”.

“La procedura che doveva precedere l'inizio dei lavori sarebbe in 'fase interlocutoria non conclusiva' – aggiunge Acerbo – ma i lavori sono andati avanti con un notevole dispendio di risorse pubbliche per responsabilità della società di trasporto pubblico Gtm, della Regione e ovviamente del Comitato Via. Il paradosso – conclude – è che nonostante sia evidente l'iter illegittimo il comitato V.I.A., presieduto per anni da Antonio Sorgi, ha lasciato andare avanti i lavori pur essendo l'opera priva del titolo autorizzativo”.

 

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