”LA PRIMAVERA DELLE IDEE”, DI STEFANO GUARDA AI CIVICI PER LA CORSA ALLA REGIONE

di Marco Signori

27 Maggio 2018 08:00

Regione - Politica

L'AQUILA – Non sembra poter godere del sostegno dell'establishment del partito, che da uscente quale era, a sorpresa non lo ha neanche ricandidato al Parlamento, ma rafforza i legami con le reltà civiche e, forte del loro consenso, prepara la corsa alla presidenza della Regione: l'ex deputato ed ex senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano rompe di fatto gli indugi con la due giorni “La Primavera delle idee”. 

Think tank organizzato dalla sua Fondazione Cantiere Abruzzo, che per la prima volta si svolge contemporaneamente in due località diverse, L'Aquila e Francavilla al Mare (Chieti), forse anche a voler tracciare un immaginario filo conduttore che unisca costa ad aree interne, capoluogo di regione e centro amministrativo e l'area metropolitana, la stessa tra l'altro dove si gioca la partita tutta interna al centrodestra tra lo stesso Di Stefano, che è stato anche consigliere regionale, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il consigliere regionale Mauro Febbo.

Di stefano è il primo a scendere in campo in un quadro politico difficile da leggere anche sul fronte della data in cui si andrà al voto in Abruzzo: a scadenza naturale, nella primavera del prossimo anno, oppure nel prossimo autunno se il governatore-senatore del Partito democratico dovesse essere costretto ad optare in tempi più brevi di quelli previsti dal centrosinistra che governa la Regione?

L'ex parlamentare, anima aennina minoritaria ma combattiva negli azzurri, ha raccolto nelle due giornate rappresentanti del mondo imprenditoriale, culturale e accademico, dal presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone, all'ex direttore dell'Agenzia sanitaria regionale Ferdinando Romano, ordinario di Igiene alla Sapienza di Roma, dal segretario dell'Istituzione sinfonica abruzzese Giorgio Paravano ai presidenti delle Camere di commercio dell'Aquila, Lorenzo Santilli, e Chieti-Pescara, Mauro Angelucci, passando per il rettore dell'Università d'Annunzio di Chieti-Pescara Sergio Caputi e per l'imprenditore Daniele Toto, ex deputato e animatore di Abruzzo Liberale, una delle compagini civiche in campo.

Un misto di rappresentanza istituzionale ma anche tanta presenza civica, quella riferita alle realtà federate che fanno riferimento all'area di centrodestra e che si contrappongono a quella del consiglire regionale di abruzzo civico Andrea Gerosolimo, dimessosi dalla giunta D'Alfonso, e sul “mercato” politico con il suo Abruzzo futuro, che ha sottolineato è forte dell'adesione di 400 amministratori.





Una kermesse, quella di ieri e l'altro ieri, che cristallizza anche un “manifesto” politico che lascia poca immaginazione sull'obiettivo a cui punta Di Stefano: “Via maestra per una rinascita dell'Abruzzo – si legge sul pamphlet della Primavera delle idee – deve essere quella di declinare la nostra regione con un 'unicum', dove ogni realtà rappresenti un ingranaggio di una splendida macchina al momento ferma”.

“Una regione che può rialzarsi”, è scritto ancora nel “manifesto”, “ma solo se tutte le sue specificità, all'unisono ed in sinergia, si mettono in movimento verso gli stessi obiettivi e partendo dai medesimi capisaldi: le nostre identità che in termini economici sono le ricchezze agricole, non ancora valorizzate al meglio, e quelle mai sfruttate del nostro turismo”.

“Ovviamente, in un contesto di terzo millennio, non si può non puntare tutto su una adeguata crescita infrastrutturale materiale ed immateriale che porti l'Abruzzo ad essere il più collegato al mondo ed il mondo più vicino all'Abruzzo”.

Ma nella due giorni, Di Stefano anche incassato la presenza della famosa establishment di Forza Italia: in particolare il senatore Nazario Pagano, coordinatore regionale, e il deputato Antonio Martino, segretario organizzativo. 

Oltre a loro nei due focus politici, sono intervenuti il deputato e segretario regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, il suo collega deputato e di partito Luigi D'Eramo, ell'Udc Enrico Di Giuseppantonio, e di Fratelli d'Italia Etelwardo Sigismondi, il senatore Gaetano Quagliariello e il deputato forzista Gianfranco Rotondi.

Almeno questo era scritto nel programma diramato.





“Ripartire dai territori confrontandosi con le loro reali quotidianità, per quanto riguarda il mondo del lavoro, dell’impresa, della cultura e delle realtà sociali, questo lo spirito della Primavera delle idee”, ha dichiarato Di Stefano in una nota.

“La presenza dei vertici delle Camere di commercio, del magnifico rettore della più grande Università d’Abruzzo nella sessione mattutina del sabato e di tanti altri illustri relatori, credo esprima bene il senso di quello che voleva essere ed è stata questa iniziativa: una politica che studia la realtà abruzzese, che si interroga, che si confronta e, non ultimo, che ascolta chi, nella società abruzzese, la quotidianità la vive e ne è protagonista”, ha aggiunto.

“Tutto, anche attraverso il confronto con coloro che, con i loro ruoli Istituzionali, questa quotidianità la possono tradurre in termini di concreta fattibilità. Credo che anche la forte partecipazione ai dibattiti, sia in termini quantitativi che qualitativi, di amministratori, di espressioni sociali, di pezzi importanti della società abruzzese, sia il segno che l’iniziativa è stata apprezzata”.

“Particolarmente significativa la relazione del professor Ferdinando Romano che ha messo a nudo una realtà sanitaria abruzzese drammatica e su cui giustamente ha posto l'accento il coordinatore regionale della Lega Bellachioma”, ha poi fatto osservare Di Stefano.

“Infatti solo una grande alleanza tra la politica, il mondo produttivo e le realtà sociali, culturali ed economiche della nostra Regione può offrire una concreta prospettiva all’Abruzzo che verrà; un Abruzzo che tenendo ben salda la propria storia, la propria identità, il proprio passato, deve guardare con forza, con orgoglio, ma anche con uno spirito nuovo, alle sfide del terzo millennio”.

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