”LA MUSICA AIUTA A VIVERE MEGLIO”: IL PERCORSO ARTISTICO DEL CHITARRISTA AQUILANO ANTONIO PRO

di Loredana Lombardo

21 Gennaio 2019 06:31

L'Aquila -

L'AQUILA – Un progetto musicale che abbraccia Abruzzo e Umbria, due territori colpiti duramente dagli eventi sismici, vedrà la partecipazione dell'ensamble Aquila Altera, nato all'Aquila nel 2017, da un'idea di Maria Antonietta Cignitti e Antonio Pro.

il progetto rientra negli eventi organizzati per la settima edizione dell'European Day of Early Music, si tiene sotto il patrocinio di Rema e Unesco, sarà in collaborazione con l'associazione musicale Arte&Musica nelle terre di Perugia e l'associazione teatrale Spazio Rimediato dell'Aquila. per due spettacoli, a Perugia e all'Aquila rispettivamente il 17 ed il 21 marzo.

Aquila Altera porterà sul palco una serie di strumenti antichi, per un repertorio che spazia tra il sacro e il profano.

L'ensamble è il frutto di una vera e propria passione per la musica, intesa “come forma d'arte assoluta”, del professore Antonio Pro, chitarrista, polistrumentista, docente presso la sezione musicale della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” dell'Aquila.

AbruzzoWeb ha voluto intervistarlo, per scoprire con lui la natura di questa passione, i progetti e soprattutto l'importanza dello studio della musica per i suoi allievi.

“Ho iniziato a studiare la chitarra giovanissimo – ricorda –  con il maestro Vincenzo Guglielmi che può considerarsi all'Aquila una vera e propria pietra miliare degli studi chitarristici e autore dei primi festival dedicati alla chitarra classica”.





Un maestro che non ha solo insegnato, ma che ha trasmesso “l'amore per questo strumento, la mia passione ed anche la mia prima attività concertistica è iniziata grazie al suo esempio e all'entusiasmo che trasmetteva ai suoi allievi”, continua.

Secondo il professore, “all'Aquila il movimento chitarristico è sempre stato molto fecondo, grazie anche all'opera intrapresa alla fine degli anni '70 da Vincenzo Guglielmi ed Agostino Valente, inoltre oggi sono molti i chitarristi diplomati presso il nostro conservatorio, che danno lustro alla nostra città e a tutto il territorio sia in Italia che all'estero”.

Gli studi accademici di Antonio Pro, sono poi continuati proprio presso il conservatorio “Alfredo Casella” dell'Aquila, specializzandosi anche in altri strumenti musicali.

“Oltre alla chitarra classica da più di vent'anni mi dedico allo studio degli strumenti a pizzico, come il liuto medivale, il gitten, l'oud, la chitarra barocca, la tiorba e la chitarra dell'800”. Strumenti che poi ha portato nell'ensambe dedicato alla musica antica.

E per quanto riguarda l'attività concertistica, Antonio Pro è da sempre impegnato sia in Italia che in Europa, per cercare di diffondere la sensibilità verso la musica antica e barocca, portata a numerosi festival internazionali. Con Aquila Altera ha all'attivo cinque incisioni discografiche, di cui l'ultima è stata pubblicata per la Tactus edizioni discografiche.

E di pari passo alla volontà di far conoscere strumenti musicali così antichi, anche l'insegnamento della chitarra nelle scuole medie e superiori.

“Mi dedico all'insegnamento della chitarra nelle scuole di I e II grado da quasi trent'anni – spiega – e l'approccio alla musica e allo studio dello strumento è sicuramente cambiato di pari passo ai cambiamenti della società. Alla fine degli anni '80, quando iniziai ad insegnare nella prima scuola media statale abruzzese ad indirizzo musicale, la “G.Chiarini” di Chieti, i ragazzi erano meno distratti da impegni extrascolastici e forse questo li aiutava a raggiungere i risultati in maniera più immediata”.





“Oggi – aggiunge – malgrado il grande interesse dimostrato, penso che i ragazzi siano più impegnati in diverse attività, che, se da un lato li arricchiscono, dall'altro sottraggono loro il tempo necessario per uno studio più approfondito. Comunque, se opportunamente coinvolti e preparati, posso affermare che tutti i miei studenti sono interessati ed entusiasti nel lasciarsi coinvolgere sia in prima persona, che come fruitori di concerti e spettacoli musicali”.

Lo studio dello strumento per il professore ha inoltre una duplice funzione, oltre a quella semplicemente didattica, “ritengo che approcciare alla musica sia fondamentale per sviluppare diverse capacità formative come la socializzazione, l'autocontrollo e un consapevole ed educato senso critico verso gli altri e verso se stessi, insomma, penso davvero che musica aiuti a vivere meglio!”.

E in quest'ottica, negli anni, si è sempre speso per portare i suo alunni fuori dai banchi, ad esibirsi, a confrontarsi con il pubblico, organizzando recite, spettacoli, incontri che hanno reso la scuola “Dante Alighieri”, un punto di riferimento in città, per lo studio e l'apprendimento della musica, infatti, come spiega, “ho coinvolto sempre i miei ragazzi di Chieti dell'Aquila in numerose attività, fra cui concorsi nazionali in cui ci siamo sempre distinti vincendo diversi primi premi”

Progetti che hanno visto anche il tema della ricostruzione, a seguito degli eventi sismici che hanno scosso l'Abruzzo e l'Umbria, per sensibilizzare i ragazzi sulla sicurezza e l'appartenenza al territorio.

Tra questi uno in particolare, “Dov'è la mia città? Ricostruiamoci insieme”, realizzato nell'aprile 2010, quindi un anno dopo dal terremoto dell'Aquila del 6 aprile, in collaborazione con una scuola di Marsciano (Perugia).

“Un lavoro molto emozionante su musiche dei maestri Maurizio Fischione e Francesco Seri, in un momento storico per noi aquilani molto difficile, alle prese con le prime battute di una città completamente da ricostruire. Attraverso la musica ed il teatro cercammo con i miei colleghi di aiutare i ragazzi, spaesati e privi dei loro punti di riferimento, a metabolizzare e a superare il dramma”.

“Ricordo ancora la bellissima e commovente esibizione all'Auditorium del Parco della Musica a Roma, c'era ancora tanto spazio per le lacrime, ma attraverso la musica cercammo comunque di far passare messaggi positivi e soprattutto di speranza”, conclude.

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