PESCHERECCHIO ABRUZZESE FERMO NEL PORTO, FARNESINA AL LAVORO

GAMBIA: SI SPERA PER IL RILASCIO DEL COMANDANTE DE SIMONE

9 Marzo 2015 19:57

Teramo - Cronaca

TERAMO – E’ stato scarcerato Massimo Liberati, direttore di macchina del peschereccio Idra Q, di San Benedetto del Tronto (Ascoli) , arrestato in Gambia il 2 marzo scorso con il comandante, l’abruzzese Sandro De Simone, di Silvi Marina (Teramo), che, invece, resta in carcere in attesa del pagamento dell'ammenda.

Lo ha reso noto la Farnesina, che esprime moderato ottimismo per la definitiva soluzione positiva della vicenda. Ottimismo confermato da Domenico Fornara, vice ambasciatore d’Italia a Dakar (Senegal), responsabile per il Gambia.





Si torna dunque a sperare per immininente rilascio anche di De Simone. Ieri la moglie Gianna ha rotto il silenzio chiedendo l’intervento del presidente del consiglio Matteo Renzi. Ribadendo l'assurdità dell’accusa che ha portato in carcere i due marittimi è che le reti da pesca utilizzate dal loro peschereccio, avevano con le maglie più strette del consentito di appena un millimetro o poco più: 68,8 quelle a bordo dell’imbarcazione contro i 70 concessi dalla legge in quelle acque dell’Atlantico.

Apprensione anche per Vincenzino Mora, il nostromo di Torano Nuovo (Teramo) che faceva parte dell’equipaggio e che si trova ancora sul peschereccio della Italfish di Martinsicuro (Teramo), ferma al porto di Banjul, guardato a vista dai militari.

A rappresentare la società, a Banjul, c’è Federico Crescenzi, figlio di Santino, storico marittimo di Martinsicuro, e sta seguendo l’evolversi della vicenda e per tentare (senza successo) di parlare con i due marittimi.





LA GIOIA DI SOFIA, MOGLIE DI LIBERATI

“Grazie a tutti, all'ambasciatore, all'armatore. Grazie. Se c'è una parola più grande e più bella insegnatemela, per favore. Io posso dire solo grazie”, così Sofia, la moglie di origine senegalese di Liberati, ha commentato la notizia. 

“Non ho ancora sentito mio marito – ha continuato – spero di parlarci presto. Adesso posso finalmente dare una risposta a nostro figlio, l'ometto di casa, che chiede dov'è il babbo. Siamo contenti, è una bellissima notizia. Spero che anche il comandante possa tornare presto in libertà”.

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