ELEZIONI: ROTONDI A PESCARA, ”È UNO SCONTRO A DUE TRA M5S E FORZA ITALIA. IL PD E’ FUORI DAI GIOCHI”

di Alessandro Feliciotto

19 Febbraio 2018 21:07

Pescara - Politica

PESCARA –  ''Oramai è una corsa a due tra Forza Italia e Movimento 5 Stelle, il Pd è fuori dai giochi”

Ne è convinto l'ex ministro Gianfranco Rotondi, per presentare l'incontro con la stampa e con i cittadini che si è tenuto questo pomeriggio al centro eventi Aurum di Pescara.





È proprio a questa domanda ha risposto con un secco, “la mia proposta per questo territorio è quello del mio partito”, come un patto d'acciaio a cui si lega per confermare un suo impegno per il territorio anche dopo il 4 marzo, oltre al già citato amore per la Regione che più volte lo ha visto in villeggiatura.

A confermare tutto questo le parole di Carlo Masci, anche lui candidato con FI per il Senato, che è stato al fianco del fondatore di Rivoluzione Cristiana in questo incontro: “lui non è pescarese ma sarà molto presente”.





Raccontando il perché della sua candidatura in Abruzzo, Rotondi fa un balzo nel passato, ricordando come “in Abruzzo il 56% votava democrazia cristiana e che, in questo periodo di povertà ideologica politica, si ha la possibilità di raggiungere anche il 44% restante che non votava, e non vota, centrodestra. Ognuno di noi, che crede in FI, deve fare un piccolo sforzo e lavorare su questi obiettivi”.

Per Rotondi il 4 marzo è una corsa a due tra Forza Italia e Movimento 5 Stelle, ma non manca di attaccare questi ultimi sia riguardo all’onestà “che non è un vessillo da portare in alto e dire: non ho esperienza ma sono onesto”, sia riguardo al principale punto della proposta elettorale pentastellata, ovvero il reddito di cittadinanza: “loro ottengono voti perché il disagio sociale, soprattutto nei territori del Mezzogiorno, non è da sottovalutare. Sotto questo punto di vista sono furbi perché la loro è una proposta economicamente fattibile e fondata. Questo reddito per loro è un aiuto a tante famiglie e tanti ragazzi per riacquistare dignità ma per noi è un'offesa ad una generazione intera, perché, come Grillo e Casaleggio usano l’appellativo disagio felice, questo movimento non crede nella crescita dell'Italia”.

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