”DEBUTTO CON UN FILM DOVE INTERPRETO ME STESSA”, SIMONA MOLINARI TRA CINEMA, UN CD E LA VITA DA MAMMA

1 Settembre 2018 08:30

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L'AQUILA – “Ritrovarmi davanti una macchina da presa è stata un’esperienza bellissima, interpretando un ruolo che ho sentito proprio mio, un personaggio che ha il mio stesso nome ma non solo, non dice e non fa nulla di diverso da quello che farei nella mia vita”.

È entusiasta Simona Molinari, cantante aquilana di successo e adesso anche attrice nel nuovo film di Walter Veltroni “C’è tempo”, che uscirà nelle sale italiane a marzo 2019, le cui riprese tra Italia e Francia sono finite in questi giorni. La pellicola è coprodotta dalla Palomar di Carlo Degli Esposti e Pathè, in collaborazione con la Vision distribution.

Il film racconta la storia di due fratelli, Giovanni e Stefano, tredicenne e orfano il primo, quarantenne e precario cronico il secondo, che vivono in due città diverse, non si conoscono, ci penserà a un certo punto il destino a metterli “involontariamente” sullo stesso cammino.

Il regista, capo fondatore del Partito democratico ed ex segretario è al suo settimo progetto cinematografico. 

“Un uomo fantastico – spiega ad AbruzzoWeb la Molinari – autorevole ma non autoritario, umile e preparato. Ha saputo portare sul set rigore e divertiemtno. Ha creato una vera e propria magia, riuscendo a fare squadra con il cast e la troupe intera, lasciando a  ciascuno di noi quel margine di libertà per esprimerci. Ci ha consigliato delle letture, ci ha regalato dei libri, spronandoci a fare del nostro meglio!”.

I due protagonisti si troveranno a fare un viaggio insieme, a bordo di una cabrio, in un percorso di conoscenza reciproca, tra metafore sulla vita e buoni sentimenti.

E durante questo viaggio incontreranno lei Simona, la cantante pop preferita di Stefano, in tour con la figlia 13enne Francesca.

E sarà proprio lei, a far comprendere il valore dell’essere fratelli ai 2 protagonisti, della parentela vista come una scoperta sorprendente. “Mi sono prefissato l’obiettivo di far ridere e commuovere”, ha spiegato Veltroni.





E nella storia che ha voluto raccontare, c’è un aspetto di contenuto e uno di forma. Il primo riguarda due persone sole, diverse, unite dal legame di sangue. L’aspetto formale si ispira invece alla commedia italiana di un tempo, capace di far piangere, di far ridere senza vergogna, sfuggendo alle logiche del politicamente corretto.

Di quest’ultimo, all’interno del film anche una citazione della pellicola del 1959 di Francois Truffat “I 400 colpi”, premiata a Cannes, e ritenuto all'epoca dal critico cinematografico Morando Morandini, “uno dei film più teneri e lucidi sull'infanzia incompresa”. E ancora altri piccoli omaggi alla storia del cinema, “forse alla fine faremo anche un concorso per chi indovinerà più riferimenti”, ha aggiunto il regista.

Con lei in “C'è tempo” Stefano Fresi, attore, musicista e compositore romano, rivelazione degli ultimi anni, grazie anche al suo ruolo di ricercatore universitario e lavapiatti nella triologia di “Smetto quando voglio”, ritenuto dalla critica, “uno dei volti più amati della nostra commedia, il caratterista più ricercato.

“Stefano è un vincente – dice – una persona dotata di una preparazione e una forza straordinarie. Non è solo un attore bravissimo, ma un musicista di talento, un artista preparato ma allo stesso tempo con i piedi ben piantati per terra. Sono davvero fiera di aver potuto condividere questo progetto insieme!”.

“L’incontro con Simona è stato felicissimo – è stato di rimando il commento di Fresi sentito da AbruzzoWeb – Conoscevo la sua musica e ci eravamo incontrati insieme a Walter per le prime letture del copione, ma sul set è esplosa una bellissima amicizia alla quale tengo tantissimo. Un’empatia che ha contribuito enormemente a costruire i nostri personaggi. È una persona di rara intelligenza, umile e predisposta alla fatica. Ha sempre un sorriso per tutti. E sul palco ha una grinta trascinante”.

“Ha tutte le carte in regola per recitare. È spontanea, naturale. Sotto la guida attenta di Walter ha costruito un personaggio pieno di sfumature è credibile; secondo me vi stupirà”, ha aggiunto

La carriera della Molinari è iniziata quando era bambina, a 8 anni, proprio all’Aquila alla scuola Ars Musicalis del maestro Sciutto in piazza San Biagio, e poi al conservatorio “Casella”, dove ha studiato musica classica.

E proseguita poi negli anni, con lo studio del jazz a Roma e della musica leggera a Napoli, 5 cd all’attivo, un numero considerevole di singoli e una serie di collaborazioni importanti con artisti del calibro di Ornella Vanoni, con cui ha inciso un disco, Andrea Bocelli, Peter Cincotti, Gilberto GillMassimo Ranieri.

La consacrazione vera aul paco dell’Ariston, nel 2009, una manciata di settimane prima del terremoto, quando si classificò seconda tra le nuove proposte dopo Arisa, con il brano “Egocentrica”. A poche settimane dal terremoto, registrò un singolo con il pianista classico Nazzareno Carusi, “Ninna nanna”, venduto in allegato al quotidiano Libero, con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma





Oggi vive tra Milano e Roma, ma come può torna nella sua città, dove ci sono “i miei affetti quelli veri, gli amici sìdi sempre e una parte importante della mia famiglia e poi è da qui che sono partita”.

“La musica ha avuto e avrà sempre un posto fondamentale nella mia vita – ricorda – e soprattutto L’Aquila, ha avuto un ruolo importantissimo nella mia formazione accademica. Adesso c’è stata questa parentesi del cinema, ma dopotutto io sono così, una curiosa, mi piace cimentarmi anche con esperienze diverse”.

E nella sua città tornerà a brevissimo, in occasione dell’evento Jazz italiano per le terre del sisma e il 2 settembre sarà all’Emiciclo, alle 22, con “Loving Ella”, omaggio a un “mostro sacro” della musica del secolo scorso, Ella Fitzgerald.

Insieme al film a marzo, uscirà anche il nuovo disco dell'artista, a 10 anni dalla vittoria dell'ariston e che ripercorre un po' questi 2 lustri di carriera e anticipa un tour che toccherà alcune città in Italia.

“Ci sarà spazio anche per la mia città e la mia regione, Vorrei fare qualcosa di bello su cui sto ancora lavorando, L'Aquila lo merita. Ogni volta che torno trovo qualcosa di diverso, di nuovo, io credo davvero che ci siano le promesse e le premesse per farla tornare a splendere, forse anche meglio di prima, Certo sono cambiati tanti punti di riferimento con cui sono cresciuta, ci vorrà ancora del tempo, ma ha un cuore grande che non ha mai smesso di battere”.

Simona attrice quindi, cantante e anche e soprattutto mamma, di una splendida bambina di 3 anni, proprio come la sua omonina che interpreta nel film.

“Mettere al mondo mia figlia è stata l'esperienza e l'avventura più bella. E promette anche molto bene, lei canta, balla, le piace il palcoscenico”.

Insomma, una figlia d'arte? “È presto per fare dei pronostici, farà quello che vorrà, certo è un bel personaggio e secondo me ci sarà da divertirsi insieme!”.

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